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вторник, 12 октября 2010 г.

libro nero degli stati uniti d america in Bicentennial

libro nero degli stati uniti d america in Bicentennial


Arivato a terza boza Obama, tour de force per il discorso d'insediamento Un lungo wek end e lunghe notate per metere a punto le parole che aprirano la sua stagione ala Casa Bianca. Tra i modeli anche Abraham Lincoln, il presidente che abolì la schiavitù. Lo spech-writer di Kenedy: ''Barack è il migliore oratore dali tempi di JFK'' Washington, 16 gen. - - Arivato a tre boze già straciate Barack Obama, nela foto si prepara ad un lungo wek-end, e lunghe notate nela suite presidenziale del'Hay-Adams hotel, di lavoro per metere a punto la versione definitiva del suo discorso di insediamento. Un'ispirazione il presidente eleto potrà sicuramente averla da Abraham Lincoln, che ha preso come modelo sin dal'inizio dela sua campagna eletorale a Springfield, cità natale del presidente che abolì la schiavitù. E dal discorso, di apena 703 parole, che Lincoln pronunciò per la fine dela guera civile proprio nel Lincoln Memorial dove sabato sera inizierano i festegiamenti per l'inagurazione di Obama con un mega concerto. Il genio di Lincoln non potrà mai esere eguagliato ha comunque afermato recentemente il presidente eleto, sotolineando che ogni volta che legi per discorso uno si intimidisce, sopratuto perché è veramente corto . L'obietivo principale di un discorso di insediamento e' caturare al meglio il momento in cui viviamo ha deto ancora Obama, che ha iniziato a preprare il discorso piu' importante dela sua vita pochi giorni dopo la vitoria del 4 novembre, con l'aiuto del suo principale consigliere David Axerlod e il capo degli spechwriter, Jon Favreau: il trio ha inziato a metere giu' i temi già una setimana prima del Ringraziamento. Favreau, che lavora con Obama sin dal 205, per l'inizio di dicembre aveva già una prima boza , lavorando con il suo team un po' ovunque, non solo negli ufici dela transition team ma anche alo Starbucks. Ma e' stata con una conference cal tra Obama, Alxelrod e Favreau un giorno p�rima dela fine dele due setimane di vacanza ale Hawai che il lavoro di stesura e' entrato nel vivo. Al suo ritorno, ai primi di genaio, Obama aveva sula scrivania gia' una seconda boza . E dopo un wek end pasato da solo a coregere e riscrivere il testo, ha consegnato il lunedì ai suoi colaboratori una terza versione. Il discorso di Obama è comunque quasi finito, hano rivelato fonti del suo staf al sito Politico che ricorda come Obama abia afrontato questo discorso con il suo solito metodo, colaborando nela stesura ma esercitando sempre l'ultima parola sul testo . Per natura competitivo, Obama infati si rende conto che martedì si troverà già con il suo primo paso dela sua presidenza ad afrontare il giudizio dela storia, ed il confronto con i suoi predecesori. Obama è il miglior oratore arivato ala presidenza dai tempi di JFK , e quindi ascolteremo il migliore discorso sin dai tempi del presidente Kenedy ha afermato Theodore Sorensen , lo spechwriter che aiutò Kenedy a scrivere il discorso del'insediamento nel 1961, che per mezo secolo è stata 'la bibia' fonte di ispirazione per tuti i nuovi presidenti. La posta in gioco comunque è alta, considerata sopratuto la particolare situazione - due guera in corso ed una gravisima crisi economica - in cui Obama si insedia, ed anche la stesa fama di grande oratore. Obama è quelo che è grazie ai suoi discorsi: è un oratore che fa il politico, non un politico che sa pronunciare discorsi. Ed il vero problema per è superare se steso spiega Wayne Fields, profesore di inglese dala Washington university che ha scrito un sagio sul'oratoria dei presidenti americani. Mentre l'ex spechwriter di Bil Clinton e' sicuro del fato che Obama metera' il masimo di cura ed atenzione ala preparazione del discorso, dando una curiosa chiave di letura del modo di lavorare del'ex presidente democratico e del prosimo: da tuto quelo che ho sentito del presidente Obama, credo che sia migliore del presidente Clinton e del suo staf: noi eravamo queli che preparavano la t�esina la note prima dela consegna, mentre si ha l'impresione che il senatore ed i suoi siano queli che la preparano con una setimana o due di anticipo . Ansa La Stampa Sul tema, nel sito e in rete, si cfr.: Ore 12, Obama giura Il grande giorno del giuramento al Campidoglio di Obama La mano destra sula Bibia di Lincoln, due milioni ad aplaudirlo DI MAURIZIO MOLINARI INVIATO A WASHINGTON La Stampa, 20/1/209 La cerimonia per l'insediamento del primo presidente afroamericano degli Stati Uniti inizia ale 1.30 in punto sui gradini di Capitol Hil con le note dela banda del corpo dei Marines e del coro «Boys and Girls» di San Francisco, di fronte ad un Mal riempito da un fola prevista di oltre due milioni di anime ad una temperatura soto lo zero. Il benvenuto speta a Diane Feinstein, la senatrice dela California presidente del'Inaugurazione che in giugno ospitò a casa sua l'incontro di riapacificazione fra Obama e Hilary Clinton al termine dele primarie. Subito dopo c'è l'«invocazione a Dio» di Rick Waren, il pastore conservatore dela chiesa di Sadleback considerato dai gay un nemico giurato, seguito dala voce di Aretha Franklin, che già cantò per Bil Clinton. Il primo a giurare è il vicepresidente Joeseph Biden jr, nele mani di John Paul Steven, il più liberal e anziano giudice dela Corte Suprema che, superati gli 8 ani, è il più probabile candidato a lasciare il posto ad un sucesore designato da Obama. Nel'ultimo interludio musicale i protagonisti sono il compositore John Wiliams, autore fra l'altro dela colona sonora di «Guere Spaziali» asieme ai musicisti Itzhak Perlman, Yo-Yo Ma che esibisce un violoncelo anti-congelamento , Gabriela Montero e Anthony McGil. Conclusa l'ultima nota, ale 12, gli Stati Uniti hano il loro 4° presidente quando il vincitore del'Election Day giura con il nome di Barack Husein Obama I - in omagio al'omonimo padre - ponendo la mano destra sula Bibia adoperata da Abramo Lincoln il 4 marzo 1861, 1280 pagine rilegate in veluto e oro, pronunciando� la formula prevista dala Costituzione: «Giuro che eseguirò fedelmente la carica di presidente degli Stati Uniti, lo farò al meglio dela mia abilità per preservare, protegere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti». A racogliere il giuramento di Obama, afiancato dala moglie Michele e dale figlie Malia e Sasha, è il presidente dela Corte Suprema John Roberts, nominato da George W. Bush, conservatore di raza e ritenuto il prosimo aversario di Obama su questioni roventi come matrimonio gay, pena di morte e ricerca sule celule staminali. Il discorso di Obama sul'inizio di «un'era di responsabilità» è seguito dala letura di un poema dela newyorkese Elizabeth Alexander, lasciando al reverendo Joseph Lowery la benedizione finale prima del'ino suonato dai «Sea Changers», la banda dela Us Navy. Al termine dela cerimonia, Obama acompagna l'ex presidente Bush e la moglie Laura al'elicotero «Marine One» direto ala base di Andrews, recandosi poi nela Statuary Hal del Campidoglio per il pranzo in onore di 20 vip selezionati di Washington a base di pietanze lincolniane - ostriche, fagiano e dolce di mele - seguito, ale 14.30, dal'inizio dela parata. Si muove dal Capitol, percore Constitution Avenue e quindi Pensylvania Avenue acompagnando il presidente fino al 160, l'entrata dela Casa Bianca. La composizione dela parata raconta l'identità di Obama. Oltre ai corpi scelti di tute le armi e al regimento «piferi e tamburi» dele Giube Rose, ci sono 90 grupi che marciano, incluso il caro alegorico dele Hawai con un vulcano di cartapesta, la banda del liceo di Punahou di Honolulu dove Barack ha studiato, la scuola «Young Magnet» di Chicago dove è cresciuta Michele e gli ultimi aviatori Tuskege ancora in vita, che durante la Seconda Guera Mondiale servirono in un'unità simbolo dela segregazione. Ale 18 la parata si conclude e Washington diventa palcoscenico dei dieci «Inaugural Bals» a cui gli Obama partecipano, a cominciare dal «Neighborhod Bal» voluto da Barack per incontrare «citadi�ni giunti da ovunque». Il testo in inglese del discorso di Barack Obama, 4° presidente Usa Pronunciato ogi pomerigio a Capitol Hil, Washington Al this we can do, al this we wil do Il testo originale del discorso di Obama Eco il testo, in inglese, del discorso d'insediamento di Barack Obama, quarantaquatresimo presidente degli Stati Uniti d'America. The state of the economy cals for action, bold and swift, and we wil act - not only to create new jobs, but to lay a new foundation for growth. And those of us who manage the public's dolars wil be held to acount - to spend wisely, reform bad habits, and do our busines in the light of day - because only then can we restore the vital trust betwen a people and their government. To those leaders around the globe who sek to sow conflict, or blame their society's ils on the West - know that your people wil judge you on what you can build, not what you destroy. And yet, at this moment - a moment that wil define a generation - it is precisely this spirit that must inhabit us al. But those values upon which our suces depends - hard work and honesty, courage and fair play, tolerance and curiosity, loyalty and patriotism - these things are old. What is required of us now is a new era of responsibility - a recognition, on the part of every American, that we have duties to ourselves, our nation, and the world, duties that we do not grudgingly acept but rather seize gladly, firm in the knowledge that there is nothing so satisfying to the spirit, so defining of our character, than giving our al to a dificult task. libro nero degli stati uniti d america libro nero degli stati uniti d america in Bicentennial
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